Il ten. Rodolfo Rossetti - Ana Ronchis

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Il ten. Rodolfo Rossetti

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Nacque a Latisana il 27 agosto 1894, figlio di Eufemia ed Ermanno Rossetti. Frequentò la Scuola Industriale di Vicenza diventando direttore elettro-meccanico.
Partito all’inizio del primo conflitto mondiale, nel 1917 era tenente del 7° Reggimento Alpini, Battaglione Antelao, abbarbicato sull’altipiano della Bainsizza a contrastare le truppe austro-ungariche.
Qui, nel "Costone Roccioso" di Mesniak, il 21 agosto del 1917, cadeva eroicamente nel tentativo di espugnare una postazione nemica.

Nella motivazione della decorazione con medaglia d’argento al Valor Militare si legge: “Perché alla testa di pochi Arditi con mirabile slancio attaccava un forte trinceramento nemico e vi penetrava per primo. Ferito mortalmente, continuava ad incitare i suoi uomini con nobili parole. Costone Roccioso di Mesniak, 21 agosto 1917”.
Le spoglie mortali del tenente Rossetti giacciono nella cappella di famiglia, nel cimitero di Latisana, dove vennero traslate nell’immediato dopoguerra.

Il colonnello Guido De Negri il 25 settembre 1917 scrive ai genitori:


" ...il povero Tenente Rossetti è caduto alle 18 di sera durante un accanito e contrastato combattimento del Battaglione Antelao sul culmine del Costone Roccioso, alla testata del vallone di Siroka Njiva (Mesniak).

Durante l'inseguimento del nemico, il Rossetti precedeva, da valoroso come era, il Suo plotone, lungo un camminamento austriaco. Sicuro del fatto Suo, e spinto dal Suo valore, incalzava il nemico incurante di Sè stesso, tanto che teneva la pistola al fianco anzichè impugnarla a difesa, come sarebbe stato prudente e necessario.

Un Austriaco in fuga, arrestatosi improvvisamente, spianò il fucile a sparò colpendo il Rossetti nel mezzo della fronte. La morte è stata fulminea, perciò egli non ebbe tempo di soffrire.

Quella sera e le giornate successive furono accanite e portasrono la lotta molto avanti, spostandola continuamente, per cui fu impossibile il ricupero della Salma e di quanto Gli apparteneva...

Se ciò può essere di conforto ai desolati parenti, ed allo scopo di perpetuare la memoria del valoroso Rossetti, l'ho proposto per la medaglia d'argentio al valor militare..."


Così scrive di lui il capitano Alliaud Carlo, comandante della 151ª Compagnia del Battaglione Antelao e suo superiore:

“… Mentre ritto sulla trincea incitava i Suoi all’attacco con fervore di lotta e con sprezzo del pericolo, veniva colpito alla testa sopra l’occhio destro da una fucilata sparata quasi a bruciapelo da un sergente Austriaco e cadeva oltre la trincea conquistata. Le sue ultime parole erano: Avanti Alpini, Avanti Alpini!”.

Successivamente, in un’altra lettera, il capitano Alliaud scriveva:

“…Quando giunse la barella con la povera salma eravamo in una valletta tutti fermi nell’attesa: essa fu subito attorniata dai soldati muti con il cappello in mano. …Ufficiali e soldati guardavano colle lagrime agli occhi, rigidi sull’attenti, irrigiditi dal dolore”.

Ma per capire meglio chi era il tenente Rossetti riportiamo due sue lettere scritte ai genitori:


“6 marzo 1917 … ieri sera sono stato di pattuglia. La cosa è divertentissima. Ci siamo avvicinati ai posti Austriaci, vestiti in bianco per non essere scorti sulla neve: come vedete qui si fanno mascherate anche fuori stagione. Avevamo portato con noi delle bottiglie che abbiamo coscienziosamente vuotate e prima di ritirarci ci siamo dati cura di porle ben bene in vista sopra un cumulo di neve.
Perciò stamattina quei signori erano di pessimo umore; viste le tracce della nostra passeggiata si sfogavano a tirare su quei poveri fiaschi innocentissimi. Ciò vi dica che qui non manca il buon umore…”.

Lettera scritta a matita dal tenente Rodolfo Rossetti poche ore prima di partire per il fatidico attacco:

“Carissimi, sono forse le ultime due righe che vi scrivo. Parlo per un’avanzata non molto allegra, dalla quale è difficile possa scampare. Farò il mio dovere di soldato. Per voi tutti il mio ultimo ed affettuoso saluto. Invoco la vostra benedizione. 

Vi bacio con tenerezza.

18 agosto 1917                     Rodolfo”.

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